Parlaci di CBDexpress e di Master420: cosa ti ha portato nel mercato della cannabis light?
Ho fondato CBDexpress insieme ad altri due soci: Paolo Eralti, Direttore Generale e Paolo Dall’Asta, Direttore Commerciale. A spingermi verso questo mercato è stata un’intuizione che mi ha portato a vedere quanto stesse crescendo e quante opportunità offrisse questo settore. Siamo partiti facendo alcuni test di mercato che hanno portato da subito risultati interessanti. Ci siamo allora strutturati e adesso siamo attivi da 4 anni.
CBDexpress ad oggi gestisce un e-commerce di prodotti a base CBD: infiorescenze, cosmetici, prodotti alimentari, vestiti e molto altro. Master420 è invece un club esclusivo dedicato agli intenditori e ai consumatori di infiorescenza e derivati della cannabis light. Il club oggi è ancora in fase di pre-lancio e l’obiettivo è dare vita ad un luogo dove i membri possano recensire i prodotti e confrontarsi sulle diverse genetiche e qualità delle infiorescenze. Gli iscritti al club, a fronte di una quota mensile, ricevono ogni mese una box di prodotti selezionati in base ai propri voti e recensioni e hanno la possibilità di richiedere prodotti specifici e di avere forti sconti, gadget e articoli in esclusiva.
Gli iscritti possono quindi scegliere ciò che preferiscono avendo consapevolezza dei benefici che possono ottenere da una determinata genetica e recensire poi il prodotto per gli altri membri del club. In questo modo, nel tempo si andrà a creare un database dove chiunque potrà trovare il prodotto che fa per lui.
Oggi stiamo testando il servizio con circa 50 utenti e il nostro obiettivo è quello di effettuare il lancio vero e proprio entro l’estate 2022.
BitBoss è il tuo partner tecnico: come ti rapporti con il team di sviluppo?
La persona che tiene i rapporti più stretti con il team di BitBoss è Paolo, il nostro Direttore Generale. Noi monitoriamo costantemente la situazione testando e tenendo traccia di come rispondono gli utenti ai nuovi aggiornamenti.
Con BitBoss ci si sente quotidianamente: vengono apportati costanti miglioramenti sulla piattaforma, inserite nuove funzionalità e tutti gli aggiornamenti vengono implementati in maniera puntuale e precisa. Chiaramente possono esserci dei bug, ma vengono corretti velocemente e con regolarità. Sicuramente avere un partner del genere ci garantisce un servizio costruito su di noi e di conseguenza permette a noi di fornire un servizio performante ai nostri clienti.
Quali sono le difficoltà maggiori che accompagnano questo settore?
il problema di questo settore è principalmente legato alla normativa poco chiara che si presta molto all’interpretazione. Le leggi riguardo i livelli massimi consentiti di THC nella cannabis light sono ancora molto labili per quanto riguarda la maggior parte dei Paesi in Europa e l’Italia non fa eccezione. Soprattutto nel nostro Paese le normative continuano a cambiare e si fatica a stare dietro a tutte le regolamentazioni.
Anche dal punto di vista del marketing questo settore presenta diverse difficoltà se contiamo che tutti i prodotti legati alla cannabis light non possono essere pubblicizzati liberamente sui social e sui canali tradizionali. Non è un business sostenibile se non riesci a costruire a monte una solida struttura aziendale. Il nostro modello di business ci porta anche verso il B2B, in particolare verso le tabaccherie alle quali installiamo i nostri distributori automatici e che riforniamo regolarmente. Per quanto riguarda i nostri consumatori finali invece facciamo molta pubblicità sui giornali cartacei, sfruttiamo canali alternativi e ci affidiamo agli influencer.
Come si applica l'innovazione al tuo business?
L’innovazione può dare un vantaggio competitivo notevole in questo mercato perché ci rivolgiamo ad un target piuttosto giovane e il cliente si aspetta sicuramente un servizio innovativo.
Noi in particolare stiamo collaborando con diversi partner e competitor per la creazione di un metaverso accessibile tramite iscrizione attraverso l’utilizzo di NFT. Chi avrà accesso al club potrà godere di sconti esclusivi, prodotti o gadget che saranno accessibili solamente sui nostri store online. Si tratterà di un brand a parte che comprenderà in un marketplace tutte le realtà che stiamo costruendo e quelle con le quali stiamo collaborando e sarà gestito in società tra noi e le altre imprese coinvolte.
Come vedi il futuro di questo settore?
Io ritengo che questo mercato sarà ostacolato dalle normative ancora per un certo periodo, non saprei dire per quanto tempo. Alla fine però penso che sarà accettato e regolato, il mondo va verso una direzione di apertura.
In Italia c’è un indotto da circa 10.000 posti di lavoro, non credo che il nostro Paese sarà l’unico ad andare in controtendenza, o almeno lo spero, in linea di massima sono abbastanza fiducioso.